San Francesco (Totti) da Trigoria

E' passato qualche giorno dalla finale di Coppa Italia persa dalla Roma contro l'Inter di Jose Mourinho per 1-0. Essa probabilmente verrà ricordata più per il gesto del capitano della Roma, reo di aver dato un calcione a Mario Balotelli, che per il risultato finale.

Tante persone, presidente della Repubblica compreso, si sono espresse in merito all'argomento, dando vita a due correnti di pensiero:
1)I moralisti. Quelli che vogliono il "pupone" radiato dal calcio, quelli che "sarebbe giusto dargli l'ergastolo", quelli che insomma lo odiano e si schierano apertamente contro di lui.
2)I fedelissimi. Quelli che nonostante tutto pensano che Francesco sia stato un grande, e che anzi abbia fatto la cosa più giusta, perchè cosa fatta nei confronti di un giocatore spesso salito agli onori della cronaca per la sua sregolata vita calcistica e privata.

Esiste in realtà un terzo "partito"; il più piccolo, il minore, l'inutile, quello di cui faccio fieramente parte. Il partito degli astensionisti. Di quelli che hanno le scatole piene di tutta questa storia e si augurano che a breve non se ne parli più... Di quelli che pensano semplicemente che Francesco Totti abbia fatto una "cappellata" (una stupidaggine) e debba giustamente pagare senza per forza diventare un ergastolano o un eroe nazionale.

Purtroppo è proprio lui ad alimentare le polemiche, visto che sul suo sito ufficiale, in home page, ci viene sbattuta reiteratamente ad ogni accesso questa frase:

"Sul campo non si riescono sempre ad ignorare offese così pesanti a livello personale ed insulti contro una città ed un intero popolo"

Con tanto di firma autografa del giocatore della Roma, che a questo punto vuole per forza di cose passare come un paladino della giustizia, come uno che ha sbagliato, ma in fin dei conti non aveva tutti i torti.

Il messaggio che passa è uno solo: "Il fine giustifica i mezzi".
Ben vengano allora gli scontri tra ultrà fatti "a fin di bene".
Ben venga allora che un tifoso accoltelli un altro in nome dell'amor patrio.

L'importante è che scenda su di loro la benedizione di San Francesco (Totti) da Trigoria.

3 commenti:

Cate ha detto...

Oh adesso sono una V.I.P!!!
Come vanno le cose??? Di sicuro bene, genio come sei!

Itsas ha detto...

er pupone ha dovuto pagare un dazio alla sua curva... che lo vuole così
se hai visto la partita avrai visto che da subito si mette a "litigare" con Milito che peraltro gli aveva fatto un fallo non sanzionato dall'arbitro, poi da un "calcettino", come hanno scritto i giornali, alla "testina" (come dico io) di Motta che stava per terra (peraltro, secondo me, fingendo un dolore che non c'era) e poi si scatena contro il balo, prima cerca di colpirlo sulla fascia, e non riuscendoci lì, lo colpisce sul fondo del campo e, siccome era poco, gli dà un "calcettino" (sempre secondo i giornali) alla testa e quell'altro finge un dolore terribile arrotolandosi fino a finire fuori campo.

Ripeto, doveva qualcosa alla curva...
non è affatto una cappellata!

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

@ Itsas
Se appunto il fine giustificasse i mezzi condividerei, ma resto della mia idea. Ovvio che le opinioni contrastanti sono sacrosante, altrimenti non ci sarebbe gusto.